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Chiesa dei Santi Pietro e Andrea Trequanda
CHIESE E MONASTERI
RECAPITI E ORARI
Chiesa dei Santi Pietro e Andrea
Trequanda
Biglietto da visita (vCard)
Come si può leggere nella lapide posta accanto alla cappella del SS. Sacramento, la prima pietra dell'edificio fu posta dal legato apostolico di Giovanni XXII nell'anno 1327; probabilmente si trattò dell'ampliamento di un edificio sacro molto più antico, come si può supporre dalla peculiarità strutturale e decorativa della facciata di chiaro periodo romanico e come si evince dalle antiche cronache: qui probabilmente sorgeva già nel XII secolo un tempio dedicato alla Madonna, nel quale vennero trasferiti i diritti plebani dell’antica Pieve di S. Andrea.
L’originale facciata della Chiesa è costruita alternando conci di travertino e di pietra tufacea, a forma di scacchiera; al centro il grande rosone con vetrata a mosaico riproducente il volto della Beata Bonizzella.
L'interno della Chiesa è a croce latina a unica navata. Il soffitto, originariamente a capriate lignee, venne ricostruito nel 1875 a volte a vela con pennacchi sorretti da archi acuti impostati su paraste, mentre sono originali le volte a crociera del transetto, costolonate in mattoni.
L’edificio racchiude opere di notevole valore artistico.
Una di queste è la splendida urna lignea, ricca di cornici e ornamenti scolpiti a bassorilievo, in noce lumeggiato ad oro, lavoro di arte senese del 1500. L'urna racchiude le spoglie della Beata Bonizzella Cacciaconti, nobildonna della potente ed antica famiglia dei feudatari ghibellini che governarono queste terre. Sposa di Naddo Piccolomini, guelfo senese, rimasta vedova, si stabilì nella bella fattoria di Belsedere, dedicandosi alla preghiera e alla carità. Dopo una serie di vicissitudini miracolose il suo corpo fu traslato sull’altare maggiore della Chiesa e qui è da secoli venerata come Beata. A lei il popolo trequandino è legato con affetto e salda fede.
La Chiesa conserva poi il Polittico di Giovanni di Paolo di Grazia (1399-1482), il notevole affresco della Madonna col Bambino in trono e i santi Caterina d’Alessandria, Maria Maddalena, Giovanni Battista, Bernardino da Siena, del pittore umbro Bartolomeo da Miranda del 1449, l'affresco dell'Ascensione di Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma.
Altro capolavoro custodito è la tavola ad olio della piccola urna contenente le spoglie del Beato Guido, nipote o figlio della Beata Bonizzella. Una nicchia sulla parete sinistra racchiude il bel gruppo di terracotta colorita della Madonna con il Bambino attribuita ad Andrea Sansovino; la tela della Madonna del Rosario, l'affresco di scuola senese (XV sec.) raffigurante Sant'Agata con in mano il segno del martirio e l'organo a canne del 1840, concludono la breve ed incompleta rassegna dei tesori conservati nella Chiesa.
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