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Contrada di S. Martino Sarteano
RIEVOCAZIONI STORICHE
RECAPITI
Contrada di S. Martino
Sito web: http://www.contradadisanmartino.it
La Contrada di San Martino prende il nome, come del resto le altre, dal rispettivo territorio che costituisce l'omonima Parrocchia.
Prende come secondo nome quello di Porta Umbra relativo a una delle tre porte che si aprono nell'antica cerchia di mura che difendevano il paese, cioè la porta che si apre sul lato est, rivolta verso l'Umbria.
L'antica chiesa dedicata a San Martino vescovo di Tours, detta anche San Martino in Foro, sorgeva nella piazza principale del paese, di fronte al palazzo comunale. Nel secolo scorso (1843-44) fu distrutta e ricostruita nei pressi della porta est del paese . Al suo interno erano conservate le sepolture dei feudatari conti Manenti, di lontana origine longobarda, padroni del castello di Sarteano fin dal secolo XI.
All'interno della chiesa attuale,sono conservate ( sul lato destro entrando ) due tavole trecentesche su fondo-oro di Jacopo di Mino del Pellicciaio: una deliziosa Madonna con Bambino e un trittico con Madonna e Bambino tra S.Giovanni Battista e Giovanni Evangelista , sovrastata da un' annunciazione e dai Santi Bartolomeo, Pietro, Giacomo e Paolo. Sul lato sinistro, si puo' ammirare una pregevole tavola fondo- oro del secolo XV attribuita ad Andrea di Niccolò, raffigurante una madonna con bambino tra i santi Sebastiano e Rocco. Era in onore di quest'ultimo che i festaioli organizzavano da tempo immemorabile la Giostra.
Alla base del dipinto sono effigiati due stemmi relativi ai rettori che avevano commissionato l'opera d'arte e proprio questi due stemmi sono riportati nell'emblema araldico e nella bandiera della Contrada.
Sullo stesso lato , troviamo anche un magnifico dipinto su tela di Domenico Beccafumi ( 1486 - 1511 ) raffigurante L'Annunciazione.
Fanno parte del territorio della contrada alcune chiese situate lungo l'antica via di Chiusi, strettamente legate alla Giostra per vari aspetti:
1) la Chiesa romanica di Santa Vittoria, nel cui archivio erano conservati i documenti più antichi riguardanti l'effettuazione della stessa (1583);
2) la distrutta Chiesa del Crocifisso, antica sede della compagnia di San Rocco, organizzatrice della festa;
3 ) La piccola Chiesina della Concia ( cosi' chiamata perche' sorgeva nei pressi di
una conceria di pelli che sfruttava le acque correnti , di cui era ricco il territorio di Sarteano ) ora trasformata e appena riconoscibile, era la sede piu'recente e provvisoria della suddetta compagnia laicale , prima che venisse trasferita altrove ( presso Porta Monalda).
Alla porta di questa chiesina ( durante il periodo di massimo splendore della Giostra del Saracino , cioe' nella meta' del secolo XVIII ) erano regolarmente affisse le nomine annuali dei festaioli di San Rocco, che organizzavano la giostra il 16 Agosto. Le suddette chiesette , insieme ad altre situate poco oltre, come la "Cappella dell' Uccellino" , la "Chiesina del Portone" , la "Chiesina del mal di capo" e la chiesa della "Madonna delle Piagge" , si trovano lungo l'antica via che partendo da Porta Umbra , si dirigeva verso Est.
Era la via etrusca e poi romana che portava a Chiusi , lungo questa via pittoresca, costellata dalle cascatelle dei vecchi molini e dai gradoni di argentei oliveti, a tratti profondamente incassata nella roccia e percio' chiamata "Via Cupa" , ( cioe' via oscura e ombrosa) , era situato l'antico "Pagus" ( piccolo nucleo abitativo) di Sarteano prima che questo venisse fondato ove sorge l'attuale paese di origine medioevale attorno al castello. Nel settore di paese riguardante l'ambito del territorio di contrada, si possono ammirare suggestivi e pittoreschi scorci nei vicoli del borgo ( Via del Castello, Via dei Lecci, Via della Pietrella, Via dell'Arcalino, il Mattonato ,Via del Sasso Grosso ecc..) e alcuni sobri ed eleganti palazzi rinascimentali come il palazzo Piccolomini ( sec. XV- Via Roma ), il palazzo Gabrielli ( sec. XVI ma con elementi architettonici del sec. XIII - Via Roma ) ora sede del museo archeologico comunale, il palazzo Fanelli ( sec. XVI - via del Castello) e il cinquecentesco Monastero di Santa Chiara con suggestivo cortile interno (ora residenza alberghiera).
Pur nelle loro sommaria brevita' , queste note descrittive sono comunque bastanti per evidenziare il fascino artistico, storico e ambientale che si avverte in ogni angolo della nostra Contrada e del nostro Paese.
Notizie storiche a cura di Franco Fabrizi
Stemma:
bianco e azzurro. con 2 stemmi e alloro
Fonte: http://www.giostradelsaracino.it/1ti1te1me.aspx?ID=16