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TEPOTRATOS Raccolta Scene del Teatro Popolare Tradizionale Toscano Pienza

MUSEI

TEPOTRATOS Raccolta Scene del Teatro Popolare Tradizionale Toscano

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RECAPITI E ORARI

TEPOTRATOS Raccolta Scene del Teatro Popolare Tradizionale Toscano
Piazza Nuova, 1 Monticchiello Pienza

Telefono 0578 755118

Sito web: http://www.tepotratos.it/index.html


Biglietto da visita (vCard)


L'idea di TePoTraTos (Scene del Teatro Popolare Tradizionale Toscano) è maturata nel corso della quarantennale esperienza del Teatro Povero, che ha fatto della civiltà contadina uno dei nodi essenziali della propria drammaturgia e di cui sono responsabile per la stesura dei testi oltre che per la loro messa in scena, intesa questa nel senso più ampio.

Il desiderio di dare vita ad un museo di questo tipo ha trovato quindi la sua fonte ispiratrice nel teatro e da questo ha tratto le sue linee guida. Dal momento poi che "l' oggetto da esporre" in realtà non era un oggetto, ma era costituito dall' insieme degli spettacoli del teatro popolare tradizionale (quel teatro che veniva fatto dai contadini in alcune stagioni dell' anno e che si tramandava da generazione a generazione), occorreva uscire dagli schemi consueti degli allestimenti museali ed imboccare un' altra strada. Completamente nuova. […]
Un museo dunque che non fosse un museo ma che fosse uno spettacolo; che consentisse al visitatore–spettatore di percepire emozioni immerso in un universo comunicativo costituito da rumori, voci, frammenti di dialoghi, oggetti, immagini che richiamassero il mondo contadino. E dentro quelle suggestioni scoprisse i frammenti di quelle forme di teatro non "come relitti di antichi riti custoditi da ignari contadini, ma un modo di vivere la vita e di sentire la bellezza e l'arte". […]

Il progetto fu presentato, fu accettato e inserito nel circuito dei musei che la Provincia di Siena stava completando. Ottenne dalla Provincia e dalla Regione i finanziamenti necessari se pure con apporto significativo e determinante da parte della cooperativa del teatro e me ne fu affidato l'allestimento. L'amministrazione comunale si rese garante dell'operazione.

Il locale c'era già. Un bellissimo granaio del 1700 acquistato tempo prima dalla cooperativa del teatro, situato al centro del paese e che era stato di proprietà di una grossa fattoria del posto.
L'acquisto del granaio aveva in sé il significato di un riscatto storico: un luogo che per secoli aveva visto consumarsi la fatica dei mezzadri, veniva infatti restituito alla collettività.
La destinazione a museo conteneva invece una contraddizione: il luogo del riscatto diventava ora il luogo della museificazione di quel mondo che, grazie al teatro, ne aveva consentita la conquista.

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