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Contrada di Voltaia Montepulciano
RIEVOCAZIONI STORICHE
La contrada delle volte (da qui il nome, e ne ha di bellissime come
quelle dimenticate dagli itinerari turistici ed oggi
“accecate”, sconsideratamente o in parte, come quelle
dell’edificio del vecchio Ospedale) è in una
situazione anomala che la situa nel secondo livello di
Montepulciano ma rende simile nelle caratteristiche generali, a
quelle che si arroccano sul sasso ovvero sia il nucleo primigenio
dell’abitato di Montepulciano. Pur essendo inserita nel
tessuto economico e produttivo della Città del Vino Nobile,
questa zona è scarsamente popolata proprio a causa di quelle
costruzioni monumentali che costituiscono il suo vanto; la Piazza
delle Erbe, salendo verso l’Opio il lato sinistro è un
susseguirsi di edifici grandi e meno grandi, belli e meno belli, ma
tutti significativi. Appena abbandonato lo slargo in cui da tempo
immemore si svolge il mercato delle erbe vendute direttamente dai
produttori, sotto le Logge del Grano, edificio di un certo
interesse per la commistione tra residenza privata e loggia
pubblica, si apre sulla sinistra il Palazzo Cervini uno degli
esempi più alti di architettura rinascimentale della
città, caratterizzato dalla forma a ferro di cavallo e raro
esempio di corte esterna difficilmente riscontrabile in altri
tessuti urbani. Sulla facciata campeggia lo stemma papale,
naturalmente sormontato dal triregno, con le armi di Casa Cervini
in evidenza poiché un suo componente, che prese il nome di
Marcello II° salì al soglio di Pietro nell’aprile
del 1555 per lasciarlo dopo pochissimi giorni il primo maggio dello
stesso anno. La sua prematura scomparsa privò Montepulciano
di quei sicuri vantaggi che un lungo pontificato di un suo
concittadino le avrebbe sicuramente riservato. Continuando a salire
troviamo in fila due palazzi gentilizi per giungere a Palazzo
Cagnoni, eretto tra il 1500 ed il 1600 e caratterizzato da un bel
portale che alcuni attribuiscono al genio del Vignola. Per le
dimensioni generali e la forma della chiave di volta confina con
quest’ultimo la grande mole del Seminario Vescovile,
costruzione iniziata nel 1630 ed oggi sede del palazzo di
giustizia, che si prolunga nella bella chiesa barocca di San
Bartolomeo del Gesù, opera di Andrea Da Pozzo, ecclesiastico
che si lasciò tentare dagli eccessi decorativi raggiungendo
mirabili esempi e che riuscì a portare a compimento questa
impegnativa opera nonostante il dislivello del terreno su cui
sorgeva la fabbrica. Agli estremi della contrada si trova il
Palazzo Salimbeni, edificio di antica origine che risale
probabilmente al quattordicesimo secolo e che chiude costituendo
quasi un avamposto verso Cagnano. E’ la sede del Magistrato
delle Contrade.
Fonte:www.dalcero.com